Progetto grafico e conversazione con Ermanno Olmi
A breve in libreria il volume Una scelta per Milano. Scali ferroviari e trasformazione della città/A
vision for Milan. Rail yards and city’s transformation, a cura di Laura Montedoro, Quodilbet, Macerata
2011.
Il progetto grafico del volume è di Laura Montedoro, Oriana Codispoti con Ivan Giorgio Ramaroli, che ha seguito anche il coordinamento editoriale.
Il regista Ermanno Olmi racconta di cinema, città e della nostra Milano in un'intensa conversazione con Laura Montedoro e Ivan Giorgio Ramaroli.
Il progetto grafico del volume è di Laura Montedoro, Oriana Codispoti con Ivan Giorgio Ramaroli, che ha seguito anche il coordinamento editoriale.
Il regista Ermanno Olmi racconta di cinema, città e della nostra Milano in un'intensa conversazione con Laura Montedoro e Ivan Giorgio Ramaroli.
Dalla quarta di copertina del volume:
L’assunto da cui parte questo corposo studio corale consta nel fatto che i «sette scali ferroviari milanesi dismessi rappresentano un’occasione eccezionale e irripetibile di trasformazione urbana e di messa a punto di un’idea di città». Il volume raccoglie pertanto numerosi contributi, ampiamente illustrati, secondo uno schema tripartito: una prima parte urbanistica che contiene saggi d’indirizzo volti a delineare le sfide cruciali per la città contemporanea. La seconda parte, più progettuale, dedica spazio alle varie proposte di riordino degli scali milanesi. La terza, infine, propone una sorta di verifica a più voci delle ipotesi sviluppate nelle prime due, interrogando sia architetti come Emilio Battisti e Pierluigi Nicolin, e urbanisti, come Luigi Mazza, sia personalità extradisciplinari di assoluto rilievo come Ermanno Olmi, partendo dall’assunto che per capire una città sono necessari molti punti di vista, compresi quelli del cinema, spesso trascurati dal mondo accademico, ma forse gli unici in grado di restituire quel sentimento unico che Christopher Alexander chiama «the magic of the city».
L’assunto da cui parte questo corposo studio corale consta nel fatto che i «sette scali ferroviari milanesi dismessi rappresentano un’occasione eccezionale e irripetibile di trasformazione urbana e di messa a punto di un’idea di città». Il volume raccoglie pertanto numerosi contributi, ampiamente illustrati, secondo uno schema tripartito: una prima parte urbanistica che contiene saggi d’indirizzo volti a delineare le sfide cruciali per la città contemporanea. La seconda parte, più progettuale, dedica spazio alle varie proposte di riordino degli scali milanesi. La terza, infine, propone una sorta di verifica a più voci delle ipotesi sviluppate nelle prime due, interrogando sia architetti come Emilio Battisti e Pierluigi Nicolin, e urbanisti, come Luigi Mazza, sia personalità extradisciplinari di assoluto rilievo come Ermanno Olmi, partendo dall’assunto che per capire una città sono necessari molti punti di vista, compresi quelli del cinema, spesso trascurati dal mondo accademico, ma forse gli unici in grado di restituire quel sentimento unico che Christopher Alexander chiama «the magic of the city».
